Secondo giurisprudenza prevalente il contribuente ha diritto al
rimborso, nel caso di maggior rendita catastale rispetto a quella
presunta, nel termine di prescrizione decennale stabilito dal codice
civile. Nel caso indicato, tuttavia, la r.c. è stata posta in atti
dopo il 31.12.1999, così che ai sensi dello articolo 74 della legge
342 del 2000 essa avrebbe valore solo dalla data della sua notifica
a cura dell'UTE. Ora, mentre la Corte di Cassazione non mi risulta
si sia ancora pronunciata, le CT hanno sinora affermato, in sintesi,
che mentre quando la r.c. attribuita è maggiore di quella presunta
non ha efficacia retroattiva quando è minore avrebbe efficacia
retroattiva.
Ora,
le soluzioni che Lei potrebbe valutare sono le seguenti:
a) non
rimborsa sostenendo l'efficacia della r.c. dalla data di notifica
(articolo 74 legge 342 del 2000), ovviamente rischiando di perdere
in fase contenziosa;
b)
rimborsa solo tre anni;
b)
rimborsa 10 anni, a decorrere dal 2005.
Nella
ipotesi b o c competono gli interessi moratori, nella seguente
misura:
a) del
7 per cento sino al 30 giugno 1998;
b) del
5 per cento fino al 30 giugno 2003;
c) del
2,750 per cento oltre tale data.
La
formula è la solita: Txrxgg/36500, dove T è il credito, r il tasso
come sopra esposto, gg i giorni intercorrenti fra la data del
pagamento e quella del rimborso.
E'
evidente che scegliendo una delle soluzioni sopra indicate, dovrà
confermare la medesima soluzione per i casi successivi. |