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Una ditta denuncia nell'anno 1999 di aver acquistato in data
20/05/1998 in leasing un immobile con valore corrispondente alla
rendita catastale di € 27.888,68. In data 10/09/1998 la stessa
ditta, a seguito di ultimazione di nuovi lavori, presentava
all'U.T.E. una denuncia di variazione attribuendo all'immobile un
nuovo numero identificativo ed attribuendo una nuova rendita di €
41.709,05. Questa variazione non viene menzionata nella denuncia
presentata nel 1999. Come mi devo comportare:
1)Emettere avviso di accertamento per omessa denuncia e pertanto
recuperare l'imposta con sanzioni ed interessi dal 2000?
2)Emettere avviso di accertamento per infedele denuncia ed in questo
caso da che anno?
3)Emettere avviso di liquidazione recuperando l'imposta dal 2003? |
Se al
momento della acquisizione in leasing il fabbricato era già munito
della vecchia rendita catastale, la fattispecie descritta risulta
conducibile ad infedele denuncia. Infatti, se le cose stanno così,
il contribuente avrebbe dovuto dichiarare 3 mesi con la vecchia
rendita ed i restanti mesi con quella nuova. Tale soluzione trova
conferma nella seconda parte del comma 4 dello articolo 5, che in
sintesi dice:" guarda che se hai una rendita catastale non più
conforme alla situazione deve darti una nuova rendita catastale
presunta, concetto questo che coincide al DOCFA di cui al DM 701 del
1994.
Pertanto, Lei potrà emettere avvisi di accertamenti in rettifica
solo a decorrere dal 2002, applicando la sanzione dal 50 al 100 per
cento da calcolare sul minor versamento. Non deve emettere invece
avviso di liquidazione, posto che siamo in presenza di una infedeltà
della dichiarazione. |