294. Le pongo un quesito in merito ai fini del
riconoscimento della ruralità (D.L. 557/93, convertito con legge
133/94, come modificato con l’art. 2 D.P.R. 139/98) per due immobili
censiti al Catasto Urbano rispettivamente in cat. A/2 e D/1
(parificata alla cat. D/10 come si legge dalla visura catastale).
La situazione è la seguente:
-
immobili di proprietà del padre utilizzati dal figlio, quest’ultimo
vi risiede dal 1983 e svolge attività agricola sul terreno pure di
proprietà del padre, sia il terreno che i fabbricati (nella menzione
del foglio e mappali) sono dati in affitto dal padre al figlio con
contratto registrato a far data dal 2001;
-
la lett. d) dell’art. 9 comma 3 della citata disposizione è sempre
soddisfatta anche per l’anno 2000.
Il
problema si pone proprio per l’anno 2000 dove non è stato stipulato
un contratto di affitto o di comodato registrato, la federazione a
dimostrazione dell’affitto dei terreni e dell’ex fabbricato rurale
(accatastato al Catasto Urbano nel 1999) ha inviato a quest’Ufficio
copia della Denuncia Aziendale, timbrata dallo SCAU (ora INPS)
relativa alla conduzione dell’impresa diretto coltivatrice (L.
233/90), dalla quale si evince che il figlio conduceva in affitto
sin dall’anno 1990, i terreni di proprietà del padre.
E’ sufficiente questa denuncia a dimostrazione
del riconoscimento della ruralità per entrambi gli immobili, uno ad
uso abitativo e l’altro strumentale all’agricoltura anche per l’anno
2000? |