12.
Con la presente si chiede se ai sensi della lettera h dell’art. 17
del Decreto Legislativo 15/11/1993 n. 507 che prevede la totale
esenzione dell’imposta di "insegne, targhe e simili apposte per
l’individuazione delle sedi di comitati, associazioni, fondazioni ed
ogni altro ente che non persegua scopo di lucro" una società
dilettantistica S.R.L. che ai sensi del suo statuto non persegue
fini di lucro debba pagare l’imposta di pubblicità sugli striscioni
presenti all’interno del campo di calcio, trattandosi di scritte che
indirizzano alla sede di una società non avente fini di lucro.
Si chiede, se l’imposta di pubblicità debba essere ridotta del 50%
in quanto soggetto senza fini di lucro.
E considerato che tale servizio è in concessione ad una ditta
esterna, quindi non gestito dal Comune, in caso di ricorso avverso
l’avviso di accertamento emesso da tale ditta al contribuente, il
ricorso a chi deve essere presentato? Al Comune od alla società che
gestisce tale servizio. Chi si deve costituire in giudizio in caso
di ricorso, il Comune o la ditta affidataria del servizio. |
Le società di capitali hanno rilevanza commerciale e non possono
godere delle agevolazioni previste per le associazioni, anche quando
abbiano nello statuto il divieto di conseguire utili. Il ricorso
contro l'atto impositivo deve essere notificato al concessionario
del servizio (e non al comune), così come previsto dall'articolo 10
del D.Lgs.n.507/93 e chiarito dalla circolare n. 98/E del 1996 a
commento di detto articolo. |